Questa crisi sanitaria senza precedenti ha l’opportunità di stimolare lo sviluppo di nuove strategie per promuovere la salute e il benessere della popolazione.In particolare, in un editoriale sul British Medical Journal, Caryl Nowson, professoressa emerita della Deakin University, solleva la questione della formazione nutrizionale delle professioni sanitarie che non si occupano strettamente di nutrizione, un tema fondamentale ma oggi forse ancora troppo trascurato.
Le malattie croniche, come l’ipertensione, le malattie cardiovascolari, il diabete e l’obesità, potrebbero aumentare il rischio per il COVID-19. Sono tutte patologie per le quali la prevenzione, che include anche la dieta, gioca un ruolo fondamentale. Se i professionisti sanitari potessero supportare la popolazione nell’adottare un’alimentazione sana, l’impatto in termini di salute pubblica sarebbe significativo. Al contrario, l’inadeguatezza della preparazione in nutrizione dei medici e di altre professioni sanitarie non è cosa nuova ed è talvolta alla base della diffusione dipratiche nutrizionali non basate sull’evidenza. Inoltre, troppo spesso si tende a porre massima attenzione sul trattamento di una patologia piuttosto che sulla sua prevenzione.
Oggi più che mai, per rispondere alle moderne sfide di salute che richiedono sempre più interconnessioni tra gli ambiti di lavoro e multidisciplinarietà, è necessario colmare queste lacune, ripensando e potenziando la formazione nutrizionale di tutti i professionisti che si occupano di salute, anche sfruttando maggiormente l’online.
Nowson, C. (2020). Opportunities for innovation in nutrition education for health professionals.