Nel corso del meeting della European Association for the Study of Diabetes tenutosi recentemente a Lisbona, sono stati illustrati i risultati di una ricerca condotta al Karolinska Institutet di Stoccolma che relaziona diabete e consumo di sale. Nello specifico l’imputato è il sodio, costituente del sale da cucina per il 40%. Uno studio caso-controllo ha considerato una coorte di oltre 3000 soggetti svedesi – alcuni affetti da diabete di tipo 2 (T2D), altri affetti da diabete autoimmune latente (LADA), altri sani – rilevando il loro consumo di sale. Ogni grammo di sodio consumato in eccesso (oltre le quantità raccomandate), aumentava del 65% il rischio di T2D e dell’82% quello di LADA. Nei soggetti geneticamente predisposti, il rischio di LADA triplicava per consumi di sale elevati. Per lo studio si sono considerati bassi i consumi di sale inferiori a 6 g, alti quelli superiori a 7,3 g.
Rasouli B. European Association for the Study of Diabetes (EASD) Annual Meeting – 11-15 Settembre, Lisbona