Oltre il 95% dei campioni alimentari testati (96.302) è nei limiti di legge per la presenza di residui di pesticidi: è quanto emerge dall’ultimo report dell’agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) sull’attività di monitoraggio congiunta di Stati Membri e UE. Ad eccedere il limite preposto è invece il 3,9% dei campioni, di cui un 2,3% è rappresentato da prodotti non “adeguati”.
I dati del 2019 segnano un incremento positivo del 5,8% del numero di campioni testati rispetto all’anno precedente, con un totale di 799 diversi pesticidi testati (mediamente 233 per singolo campione), dimostrando una sempre maggior sforzo collettivo nella salvaguardia della salute della popolazione. Dato positivo anche per l’Italia che sale sul podio per numero di campioni testati, 11.200, seconda solo a Francia e Germania.
Il programma di controllo europeo – EUCP
Per avere uno spaccato della situazione e per poter confrontare a cadenza triennale i dati di sicurezza alimentare, assieme alle analisi dei singoli Stati Membri più Islanda e Norvegia, sono stati presi in considerazione anche i risultati del programma di controllo europeo (EUCP) che si basa sull’analisi a campione di un paniere di prodotti alimentari (un sottoinsieme di 12.579 campioni).
Nel 2019 L’EUCP ha analizzato mele, cavoli cappuccio, lattuga, pesche, spinaci, fragole, pomodori, avena in chicchi, orzo in chicchi, vino (rosso e bianco), latte vaccino e grasso di maiale, fotografando una situazione in cui solo il 2% dei campioni contiene residui di pesticidi eccedenti i limiti di legge.
Una novità dell’ultimo monitoraggio riguarda anche la presentazione dei risultati: EFSA ha infatti realizzato una serie di grafici e infografiche consultabili sul suo portale, recentemente aggiornato graficamente. Parola d’ordine: trasparenza.
BIO vs convenzionale
All’interno dell’iniziativa di controllo, sono stati 6.048 i campioni da alimenti biologici testati di cui solo l’1,3% ha mostrato tracce di pesticidi al di sopra dei limiti massimi di residui (MRL). Questo dato, confrontato con quello ottenuto sugli alimenti non biologici (4,1%), appare significativamente più basso dimostrando una minor presenza di pesticidi in questa categoria di prodotti. L’unico dato in controtendenza riguarda i prodotti derivati da animali in cui si segnala una maggiore presenza di residui di pesticidi rispetto ai corrispettivi non biologici (15% vs 6%) dovuta essenzialmente al ritrovamento di tracce di esaclorobenzene, DDT, tiaclopid e rame.
Quali ricadute sulla salute?
Il risk assessment effettuato sulla base dei dati di contaminazione e sui dati di esposizione, ha definito che non si rilevano rischi rilevanti per la salute dei consumatori europei.
Questo, tuttavia, non deve essere una scusa per non migliorare. Nelle conclusioni del rapporto l’agenzia suggerisce, infatti, alcune raccomandazioni per implementare ulteriormente l’efficacia del sistema di tutela europeo, come specifiche misure per rafforzare i controlli sulle merci importate o piani di controllo su tipologie di alimenti e pesticidi.
European Food Safety Authority (EFSA). The 2019 European Union report on pesticide residues in food. EFSA Journal,19(4):6491