Le persone affette da morbo di Parkinson che assumono un maggior quantitativo di flavonoidi, composti che si trovano solitamente negli alimenti colorati come frutti rossi, bacche, cacao, Brassicaceae, potrebbero presentare un rischio di mortalità inferiore rispetto a quelli che non ne assumono. È quanto emerge da uno studio pubblicato da poco sulla rivista Neurology che riconferma il ruolo protettivo di una sana alimentazione anche nei confronti delle malattie neurodegenerative.
Cosa sono i flavonoidi?
I flavonoidi sono molecole polifenoliche di origine vegetale presenti naturalmente in alcuni frutti e bevande, tra cui tè verde e vino rosso (il consumo di quest’ultimo, tuttavia, per quanto ricco in flavonoidi, non dovrebbe in ogni caso superare quanto raccomandato nelle linee guida per una sana alimentazione per le specifiche fasce di popolazione, in quanto contenente anche alcol).
Una volta ingeriti, i flavonoidi vengono metabolizzati rapidamente e attraversano la barriera emato-encefalica partecipando a diverse funzioni, tra cui l’attenuazione dello stress ossidativo, dell’infiammazione e dell’aterosclerosi.
A fronte della loro metabolizzazione, dunque, i ricercatori hanno provato a studiarne l’effetto in presenza di morbo di Parkinson, accompagnato generalmente da neuroinfiammazione cronica e declino cognitivo (per i quali l’azione antiossidante dei flavonoidi è già stata parzialmente studiata).
Che correlazione è stata evidenziata tra flavonoidi e morbo di Parkinson?
Nello studio, caratterizzato da un follow-up di 32-34 anni, è stato incluso un campione di 1251 soggetti estrapolato da due coorti differenti, ottenendo un campione finale di 599 donne e 652 uomini con età media di 72 anni. Tra i criteri di inclusione i partecipanti dovevano avere avuto una diagnosi di morbo di Parkinson durante il periodo di follow-up entro il 2012 e possedere dei dati dietetici di partenza.
La dieta è stata valutata utilizzando un questionario di frequenza di assunzione degli alimenti (FFQ) con aggiornamento dei risultati ogni 2-4 anni.
Grazie a questo è stato possibile estrarre i valori di riferimento sul consumo di flavonoidi (calcolato moltiplicando il contenuto di flavonoidi negli alimenti consumati per la frequenza di consumo degli stessi), ottenendo come parametri un consumo di circa 673 mg/die per i soggetti con il più alto consumo e 134 mg/die per quelli con il più basso. Infine, sono state incluse delle co-variabili per armonizzare i dati, tra cui età, calorie totali consumate, fumo e qualità generale della dieta.
A seguito dell’analisi statistica aggiustata per le co-variabili i ricercatori hanno scoperto che i partecipanti che avevano consumato più flavonoidi nel periodo di follow-up avevano una probabilità di sopravvivenza del 70% superiore rispetto al gruppo che ne consumava meno. Considerato poi che lo studio, oltre a rilevare questa informazione, aveva mostrato risultati anche sull’impatto dei singoli flavonoidi rispetto alla condizione morbosa, è stato possibile osservare come l’associazione tra minor rischio di mortalità e consumo in particolare di antociani e flavan-3-oli (due dei flavonoidi rilevati) fosse più stretta rispetto al consumo di altri flavonoidi.
In particolare, nel gruppo, chi consumava più antociani (es: nei frutti rossi) aveva un tasso di sopravvivenza medio superiore del 66%, mentre chi consumava livelli superiori di flavan-3-oli (presenti nelle mele, nel tè), aveva un tasso di sopravvivenza maggiore del 69%.
Lo studio presenta in ogni caso delle limitazioni (come la mancanza di adeguamento dei parametri in base alla gravità della malattia) e pertanto sono necessarie ulteriori ricerche ma, a fronte della scoperta, chi soffre di morbo di Parkinson potrebbe considerare la possibilità (come strategia preventiva) di includere delle porzioni di prodotti ricchi in flavonoidi nella propria dieta in quanto strategia semplice e a basso rischio per migliorare gli esiti potenziali della malattia.
1. Zhang, Molsberry, S. A., Yeh, T.-S., Cassidy, A., Schwarzschild, M. A., Ascherio, A., & Gao, X. (2022). Intake of Flavonoids and Flavonoid-Rich Foods, and Mortality Risk Among Individuals With Parkinson Disease: A Prospective Cohort Study. Neurology. https://doi.org/10.1212/WNL.0000000000013275