Viviamo in un’era tecnologica e, circondati da dispositivi intelligenti e strutture moderne, abbiamo persino smesso di notare quanto sia aumentata la qualità della nostra vita rispetto al XIX e XX secolo. Il livello delle ricerche scientifiche e mediche, infatti, è decuplicato, con effetti positivi non irrilevanti su tenore e qualità di vita.
A tal proposito, parlando di tecnologie del 21° secolo, è sicuramente doveroso menzionare il fenomeno del “Biohacking Nutrizionale”.
Che cos’è il Biohacking?
ll biohacking comprende tecnologie come dispositivi indossabili, cambiamenti nello stile di vita e nell’alimentazione che consentono di ottimizzare la propria salute (1). Potremmo definirlo, in altre parole, come il tentativo di influenzare positivamente il nostro funzionamento generale grazie allo studio della biochimica, della fisiologia e delle nuove tecnologie.
Le tre dimensioni del Biohacking Nutrizionale
I recenti e più rapidi sviluppi tecnologici nel campo sanitario, a partire dall’avvento di Internet e dalla comparsa di nuove tecnologie, hanno permesso di innovare una serie di opzioni e dispositivi digitali per il monitoraggio, anche nella branca della Nutrizione.
In ragione di ciò, oggi, è possibile identificare addirittura il concetto biohacking nutrizionale, declinabile a sua volta in tre differenti dimensioni (2).
La prima, è la Genomica Nutrizionale o semplicemente Nutrigenomica, la scienza che studia il rapporto tra il genoma umano e la qualità dell’alimentazione di una persona. Le ricerche nel campo dei metodi di genomica funzionale potrebbero persino determinare l’attività biologica dei componenti degli alimenti.
Il termine “genomica”, in particolare, indica “lo studio di tutte le sequenze nucleotidiche, compresi i geni strutturali, le sequenze regolatorie e i segmenti di DNA non codificanti, presenti nei cromosomi di un organismo”, mentre la genomica funzionale è utilizzata per descrivere “l’applicazione di approcci sperimentali globali (a livello di genoma o di sistema) per valutare la funzione dei geni”.
La seconda via di sviluppo del Biohacking si chiama Quantified Self, che si interseca con la Nutrigenomica per alcuni aspetti, trovando tuttavia un’ampia gamma di applicazioni nella nostra vita quotidiana.
Il Quantified Self inizia quando si inizia a misurare qualcosa che può influenzare la salute come, ad esempio, le condizioni climatiche. Vari dispositivi come orologi e fasce intelligenti, rilevatori di pulsazioni e respiro, sensori di umidità, temperatura e pressione possono essere in qualche modo collegati al Biohacking di tipo Quantified Self. Un’analisi continua della frequenza cardiaca, della qualità del sonno, dell’apporto calorico e dell’attività fisica in stretta relazione con lo stato di salute dell’uomo permette, infatti, di trovare il modo migliore per migliorare tutte le caratteristiche sopra menzionate.
Un nuovo e ultimo livello di Biohacking, noto anche come DIY-Biology, inizia dove finisce il Quantified Self. Questa via differisce radicalmente dalle due precedenti poiché è rappresentata dall’impianto e dall’incorporazione di dispositivi a livello sottocutaneo, con tutti i suoi rischi.
Le persone che praticano questo ramo del Biohacking utilizzano conoscenze nella sfera della microbiologia, della neurobiologia, della bio-meccanica, dell’ingegneria, comprese la fisica e la matematica, la chimica e persino la fisiologia. Ciò fornisce agli “amanti del rischio” un background scientifico sostenibile, che consente loro di evitare errori durante il processo di progettazione e integrazione dei dispositivi. Tuttavia, l’incorporazione sottocutanea non è sempre applicata, perché i bio-hacker spesso preferiscono l’impiego di dispositivi direttamente sulla pelle (3).
1. Rafiq, Q., Christie, L., & Morgan, H. M. (2023). Biohacking: A thematic analysis of tweets to better understand how biohackers conceptualise their practices. medRxiv, 2023-02.
2. Mishra, U. N., Jena, D., Sahoo, C., Devi, R., Kumar, R., Jena, R., … & Kumar, A. (2022). Nutrigenomics: An inimitable interaction amid genomics, nutrition and health. Innovative Food Science & Emerging Technologies, 103196.
3. Демидов, В. В. (2020). Bio-hacking.