Negli ultimi anni, il numero di persone affette da obesità e diabete è notevolmente aumentato, a tal punto che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha coniato un nuovo termine per descrivere questa condizione: diabesity. Questo termine indica una combinazione di diabete e obesità, due patologie strettamente correlate che mettono a rischio la nostra salute.
Ma quali sono le cause di questa nuova epidemia? La sindrome metabolica, una serie di fattori di rischio come uno stile di vita sedentario e un’alimentazione sbilanciata, ricca di grassi saturi, zuccheri e sale, rappresenta il terreno fertile per lo sviluppo della diabesity.
Per affrontare questa crescente problematica, gli esperti concordano che un approccio integrato è fondamentale. La terapia per la diabesity e la sindrome metabolica si basa su vari pilastri, tra cui l’uso di farmaci tradizionali per i soggetti ad alto rischio cardiovascolare, l’integrazione di nutraceutici e uno stile di vita sano che comprende una dieta equilibrata, l’attività fisica e il ridotto consumo di alcol e sigarette.
Secondo gli esperti l’uso di nutraceutici ha mostrato buona capacità nel migliorare in sicurezza diversi aspetti della sindrome metabolica nell’uomo. Alcuni esempi sono gli integratori a base di acidi grassi omega-3, la berberina, la cannella, la banaba, il tè verde e il cacao, l’aglio e il melone amaro.
E non possiamo dimenticare il succo di barbabietola, che si è rivelato efficace nel trattamento dell’ipertensione nei pazienti affetti da sindrome metabolica grazie ai suoi nitrati inorganici che favoriscono la vasodilatazione arteriosa.
Tuttavia, nonostante il potenziale dei nutraceutici, la maggior parte dei prodotti disponibili sul mercato non ha dimostrato chiaramente la loro efficacia a livello cardiometabolico. Questo può dipendere da diversi fattori, tra cui la scarsa biodisponibilità e tollerabilità dei principi attivi (se utilizzati al dosaggio efficace), la breve durata degli studi e la bassa qualità metodologica dei trial clinici.
Se diamo uno sguardo al domani, il futuro della prevenzione e della gestione della sindrome metabolica potrebbe passare proprio attraverso l’uso di nutraceutici combinati in soluzioni o poli-pillole che garantiscano dosi efficaci, superando così le problematiche riscontrate finora. Sarà fondamentale valutare attentamente il rapporto costi/efficacia, gli adeguati dosaggi e gli eventuali effetti collaterali nel lungo termine per garantire i massimi benefici per la salute.
Bibliografia:
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