Chi segue una dieta sana a base vegetale, ovvero ricca di alimenti come verdure a foglia verde, cereali integrali e legumi e con basse assunzioni di cereali raffinati, patate e zuccheri aggiunti, ha un rischio complessivo di ictus inferiore del 10% rispetto a chi segue diete di qualità inferiore. È quanto è emerso da uno nuovo studio condotto dai ricercatori di Harvard T.H. Chan School of Public Health (1).
Finora diversi studi hanno suggerito l’effetto preventivo di diete a base vegetale su diabete e malattie cardiovascolari mentre le evidenze sul rischio di ictus erano ad oggi limitate e contrastanti.
In questo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Neurology, dell’American Academy of Neurology, i ricercatori hanno analizzato i dati di 73.890 donne della coorte Nurses’ Health Study (NHS), di 92.352 donne della coorte NHSII e di 43.266 uomini della coorte Health Professionals Follow-Up Study, per un totale di 209.508 donne e uomini senza precedente storia di malattie cardiovascolari o cancro. I partecipanti sono stati seguiti per più di 25 anni durante i quali la loro alimentazione è stata valutata tramite la compilazione di un questionario delle frequenze alimentari ogni due o quattro anni. A partire da questi dati è stata quindi valutata la qualità della dieta a base vegetale tramite l’utilizzo di 3 diversi indici: il plant-based diet index complessivo (PDI), il plant-based diet index “salutare” (hPDI) e il plant-based diet index “non salutare” (uPDI). I partecipanti con un’assunzione di carne e/o pesce pari a zero o inferiore a una porzione al mese sono stati classificati come vegetariani (1).
Durante il follow-up, sono stati documentati 6.241 casi di ictus totali (inclusi 3.015 ictus ischemici e 853 ictus emorragici). Dall’analisi dei dati è emerso che, rispetto a partecipanti con PDI basso, chi seguiva una dieta sana a base vegetale (con elevato hPDI) aveva un rischio complessivo di ictus inferiore del 10% e anche una modesta riduzione del rischio di ictus ischemico, il tipo di ictus più comune, che si verifica quando il flusso sanguigno al cervello è bloccato. Non è stata osservata, invece, alcuna associazione tra dieta sana a base vegetale e rischio di ictus emorragico (che si verifica quando un’arteria cerebrale perde sangue o si rompe). Inoltre, non è stata osservata alcuna associazione tra dieta vegetariana e ridotto rischio di ictus. Secondo i ricercatori, questo risultato, così come i risultati contrastanti di studi precedenti, potrebbe essere spiegato dalla presenza di un’elevata percentuale di alimenti vegetali di scarsa qualità nelle diete dei partecipanti (1).
Avere un elevato hPDI (che indica una dieta sana a base vegetale) non implica seguire una dieta vegetariana in quanto gli alimenti di origine animale sono comunque previsti in piccola parte. Infatti, uno studio precedente ha dimostrato che un aumento di hPDI di 10 punti può essere ottenuto aumentando l’assunzione di frutta, verdura o cereali integrali di tre porzioni al giorno e diminuendo l’assunzione di cereali raffinati, zuccheri aggiunti o carni rosse di due porzioni al giorno (2).
Per quanto la natura osservazionale dello studio non permetta di stabilire un nesso di causalità, questi risultati mostrano che una maggiore assunzione di alimenti sani di origine vegetale può contribuire a ridurre il rischio di ictus a lungo termine e che è ancora fondamentale prestare attenzione alla qualità delle diete a base vegetale.
- Baden, M. Y., Shan, Z., Wang, F., Li, Y., Manson, J. E., Rimm, E. B., … & Rexrode, K. M. (2021). Quality of Plant-based Diet and Risk of Total, Ischemic, and Hemorrhagic Stroke. Neurology.
- Baden, M. Y., Liu, G., Satija, A., Li, Y., Sun, Q., Fung, T. T., … & Bhupathiraju, S. N. (2019). Changes in plant-based diet quality and total and cause-specific mortality. Circulation, 140(12), 979-991.