Tra le diete più cliccate, soprattutto nel periodo estivo, c’è la “Sukkar”, che prende il nome dal gastroenterologo e specialista in alimentazione giapponese che l’ha ideata. Si tratta di un modello che combina in sé 2 diete dichiarate dall’UNESCO patrimoni orali e immateriali dell’umanità: la dieta mediterranea e quella giapponese Washoku. Ecco in cosa consiste.
Cercando su Google “dieta Sukkar” si trovano più di 100 mila risultati, con picchi di ricerca in aumento proprio nell’ultimo periodo. In base ai risultati, la dieta Sukkar ‘base’ viene descritta come un regime alimentare simile alla dieta mediterranea – con un consumo quotidiano di cereali, come cous cous, pasta o riso, legumi, verdura, olio extravergine d’oliva, pesce, frutta secca e tè verde, e occasionalmente anche carne bianca, tofu e uova, – ma con una maggiore presenza di alimenti e ingredienti asiatici.
Esiste poi anche una variante della Sukkar, con restrizione calorica, finalizzata alla diminuzione del peso, nella qualel’unica fonte di carboidrati consentita è la frutta e come unico grasso è previsto olio extravergine d’oliva.
In generale, i consigli alimentari forniti dalla dieta Sukkar ‘base’ sono abbastanza in linea con le raccomandazioni per una sana alimentazione italiane: abbondanza di vegetali, consumo limitato di carne rossa e dolci ed enfasi sulla varietà della dieta. Uno dei possibili vantaggi di tale regime dietetico potrebbe essere proprio la varietà, oltre al generale equilibrio dei macronutrienti e alla possibilità di includere in un contesto di prevenzione alimenti che rientrano tra i principali trend gastronomici attuali, come kumquat (il mandarino cinese), alghe wakame, daikon, dashi e gomasio. A favore, c’è inoltre il fatto che entrambi i modelli alimentari presi in considerazione, quello mediterraneo e quello giapponese, hanno mostrato effetti nella riduzione del rischio di patologie croniche, come quelle cardiovascolari.
Per contro, la necessità di includere prodotti lontani dalla cultura alimentare mediterranea e più difficilmente reperibili, come le alghe, e i potenziali costi elevati dovuti ad esempio alla necessità di consumare mangiare pesce ogni giorno, potrebbero giocare a sfavore.
La dieta Sukkar con restrizione calorica, invece, come tutti i regimi di restrizione calorica, potrebbe essere troppo restrittiva, in funzione di come viene impostata; la raccomandazione in questo caso è sempre quella di non intraprendere una dieta di questo tipo affidandosi al “fai da te”.
UNESCO. Browse the Lists of Intangible Cultural Heritage and the Register of good safeguarding practices [Cited 2020 August 24].
Buongiorno. In merito alla dieta Sukkar, il consumo di gomasio non va in contrasto con le linee guida di una sana alimentazione? Il gomasio che io sappia è sesamo+sale, quindi la raccomandazione “limitare l’uso del sale” mi sembra vada in contrasto.
Ciao Edoardo, grazie per la domanda. Nessun alimento va escluso a priori: ciò che conta è la scelta delle porzioni e delle frequenze di consumo più adeguate. Nel caso del gomasio, essendo un prodotto molto salato, è necessario modulare quantità e frequenze per evitare un eccessivo apporto di sale nella dieta.