Sono circa 1 miliardo i soggetti adulti che nel mondo soffrono di emicrania, un tipo di mal di testa che si manifesta tipicamente con una certa periodicità e i cui fattori scatenanti possono essere molteplici. Ad oggi diversi studi si sono focalizzati sul ruolo della caffeina nello sviluppo di emicrania, senza tuttavia arrivare ad evidenze significative.
Uno studio recente che ha coinvolto anche l’Università di Harvard ha studiato 98 americani maggiorenni, raccogliendo ogni giorno – mattina e sera – dati self-reported a proposito di: mal di testa, consumo di bevande a base di caffeina (caffè, tè, soda, energy drink), attività fisica, umore, sonno, consumo di alcol. Non è stato considerato l’intake di caffeina da fonti diverse dalle bevande (es. cioccolato), ritenendo questo apporto irrilevante.
Dall’analisi dei risultati è emersa un’associazione non lineare tra consumo di caffeina e rischio di emicrania, ma soltanto a partire da 3 porzioni di bevande contenenti caffeina e anche dopo aggiustamento per potenziali fattori confondenti. Stratificando i risultati si è inoltre visto che un’associazione esisteva anche nel caso di 1-2 porzioni giornaliere, ma soltanto nei consumatori meno abituali (coloro che al baseline dichiaravano di consumare meno di 1 porzione di bevande contenenti caffeina al giorno).
La caffeina potrebbe quindi avere un ruolo nello sviluppo dell’emicrania, ma servirebbero ulteriori studi a conferma, anche per poter valutare singolarmente l’effetto di specifiche bevande.
Mostofsky, E., Mittleman, M.A., Buettner, C., Li, W.,Bertisch, S.M. (2019). Prospective Cohort Study of Caffeinated Beverage Intake as a Potential Trigger of Headaches among Migraineurs. The American Journal of Medicine.