Ti sveliamo le 3 migliori ricette italiane per rapporto qualità prezzo
Secondo i più recenti dati ISTAT fare la spesa costa circa 43 € in più ogni mese, tant’è che l’aumento dei prezzi sui beni alimentari ha raggiunto l’11,9% rispetto all’anno scorso. Dopo le bollette e i trasporti, infatti, è il cibo ad aver subito un rincaro dei prezzi significativo e questo ha inciso inevitabilmente sulle nostre abitudini alimentari. Le famiglie italiane, secondo i dati Istat, taglieranno nel 2023 anche spese primarie come gli alimenti, mettendo sempre meno qualità in tavola (1).
Un fenomeno sanitario del nostro secolo legato all’adozione di regimi alimentari poco sani riguarda il più ampio tema della malnutrizione, tra cui anche quella per difetto. Ogni Paese del mondo è colpito da una o più forme di malnutrizione e parte di questo fenomeno si intensifica in presenza di condizioni economiche meno vantaggiose.
È risaputo, infatti, che condizioni economiche meno vantaggiose amplificano notevolmente il rischio di malnutrizione e i rischi che ne possono derivare (4,5).
Spendere poco e mangiare bene è possibile?
In risposta al carovita, Nutrimi ha analizzato la top 10 dei primi piatti della tradizione italiana (6) scoprendo quali sono i migliori per rapporto qualità (nutrizionale) e prezzo.
Infatti, la soluzione per spendere poco senza rinunciare a sane abitudini alimentari esiste, ed è nella scienza: il nostro team di nutrizionisti ha stilato una classifica utilizzando un algoritmo scientifico che calcola l’adeguatezza dei nutrienti di diversi alimenti, utilizzando il rapporto medio di adeguatezza (MAR) e il rapporto medio in eccesso (MER) (7), e successivamente correlando il MAR e il MER di ciascun alimento con il suo costo (8).
La top 3 Nutrimi dei primi della tradizione italiana
Tra i piatti analizzati è la pasta e fagioli la regina assoluta: il suo costo per 1 porzione (350g) è di soli 1,25€. Grazie alla presenza di cereali e legumi, la pasta e fagioli assicura all’organismo gli amminoacidi essenziali al pari di un’alimentazione che include alimenti di origine animale.
Al secondo posto la parmigiana con un costo di 2,25€ a porzione (280g). Non tutti sanno che una porzione di parmigiana supera il fabbisogno di fosforo raggiungendo un VNR (Valore Nutritivo di Riferimento) del 412% per questo minerale. Il fosforo è fondamentale perché contribuisce al normale metabolismo energetico, alla normale funzione delle membrane cellulari e al mantenimento di ossa e denti normali.
A seguire, anche i romani sul podio: secondo Nutrimi, l’amatriciana si conquista il terzo posto per il piatto più economico e nutrizionalmente bilanciato. Una porzione di amatriciana (270g) costa 1,79€ ed è in grado di coprire circa il 30% del VNR di calcio e fosforo, importanti poiché contribuiscono al mantenimento di ossa normali; inoltre apporta potassio, che contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso e alla normale funzione muscolare.
Il modello nutrieconomico (NEM) adottato da Nutrimi è in grado di rilevare le scelte preferibili tra alimenti simili e rappresenta uno strumento importante per aiutare i consumatori a identificare gli alimenti che forniscono una nutrizione ottimale al minor costo possibile.
SEI CURIOSO DI SAPERE QUALI RICETTE SONO STATE PRESE IN CONSIDERAZIONE NELLO STUDIO? Scopri la classifica completa 👇
1. PASTA E FAGIOLI
Porzione = 350 g
Costo per porzione =1,25 €
2. PARMIGIANA
Porzione = 280 g
Costo per porzione =2,25 €
3. AMATRICIANA
Porzione= 270 g
Costo per porzione = 1,76 €
4. PASTA AL PESTO
Porzione= 240 g
Costo per porzione =2,59 €
5. PASTA ALLE VONGOLE
Porzione= 250 g
Costo per porzione =2,61 €
6. LASAGNE
Porzione= 240 g
Costo per porzione =2,64 €
7. BURRO E SALVIA
Porzione= 190 g
Costo per porzione =1,20 €
8. AGLIO E OLIO
Porzione= 190 g
Costo per porzione = 0,40 €
9. CACIO E PEPE
Porzione= 200 g
Costo per porzione = 1,80 €
10. PIZZA
Porzione= 462 g
Costo per porzione =3,90 €
Bibliografia
1. Istituto nazionale di Statistica. Istat. (2022). Prezzi al consumo (dati provvisori).
2. Sofi, F., Cesari, F., Abbate, R., Gensini, G. F., & Casini, A. (2008). Adherence to Mediterranean diet and health status: meta-analysis. Bmj, 337.
3. World Health Organization. (2022). WHO European regional obesity report 2022.
4. FAO, IFAD, UNICEF, WFP and WHO. (2022). The State of Food Security and Nutrition in the World 2022. Repurposing food and agricultural policies to make healthy diets more affordable. Rome, FAO.
5. WHO. The double burden of malnutrition. (2017). Policy brief. Geneva: World Health Organization.
6. Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria. CREA. (2019). Tabelle di composizione degli alimenti
7. Primavesi, L., Caccavelli, G., Ciliberto, A., & Pauze, E. (2015). Nutrieconomic model can facilitate healthy and low-cost food choices. Public Health Nutrition, 18(5), 827-835.
8. Area Studi Medio Banca. (2022). Osservatorio sulla gdo a prevalenza alimentare. Il dato è stato ricavato considerando una media dei costi proposti dai 3 top player italiani della GDO secondo Mediobanca.