Secondo uno studio condotto dai ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, una dieta contemporaneamente ricca in fibra e in proteine, prevalentemente vegetali, aumenterebbe la sensazione di gonfiore addominale.
Il gonfiore addominale, ovvero l’aumento della pressione addominale, è uno degli effetti collaterali del consumo elevato di fibra ed è un aspetto che scoraggia molti soggetti dall’aumentare il consumo di fibra (1), nonostante i suoi effetti positivi (2).
Per la prima volta è stato valutato come la composizione in macronutrienti della dieta possa influenzare il gonfiore addominale, nel contesto di una dieta ricca di fibra. Per questo è stato condotto uno studio randomizzato crossover su 164 soggetti, in cui ciascun partecipante doveva seguire 3 diverse diete, per un periodo di 6 settimane ciascuna, con un wash-out tra una e l’altra di 2-4 settimane. Le diete erano tutte isocaloriche e ad alto contenuto di fibra, ma differivano nella ripartizione calorica da macronutrienti: una era ricca in carboidrati (58% di energia da carboidrati, 15% da proteine e il 27% da grassi), una in proteine prevalentemente vegetali (48% da carboidrati, 25% da proteine, 27 % da grassi) e una in grassi (48% da carboidrati, 15% da proteine e 37% da grassi) (1). Per valutare il gonfiore addominale, i partecipanti compilavano un apposito questionario all’inizio e alla fine di ogni intervento dietetico (1).
Dai risultati è emerso che il gonfiore addominale passava da un livello del 18% – prima dell’intervento (l’apporto di fibra dei partecipanti in questa fase era mediamente pari a 10,9 g per ogni 1000 kcal) – al 24%, 33% e 30%, nelle diete ricche di carboidrati, proteine e grassi, rispettivamente, e per apporti di fibra pari a 14,3 g per 1000 kcal. La dieta più ricca in proteine incrementava significativamente il rischio di gonfiore addominale, del 40% rispetto ad una dieta alta in carboidrati. Ciò potrebbe essere spiegato dal fatto che in questa dieta le proteine provenivano principalmente dai legumi (1), tipicamente ricchi di fibra solubile (pectine, gomme, emicellulosa, beta-glucani, mucillagini) maggiormente fermentescibile rispetto alla fibra insolubile dei cereali (3).
Complessivamente, si evince come, in caso di un’elevata assunzione di fibra, una opportuna modulazione dei macronutrienti nella dieta possa essere un aiuto per contrastare il gonfiore addominale. Ad ogni modo, il consumo di fibra in Italia è ancora basso (2) rispetto a quanto raccomandato dai Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana – 25 g/die per gli adulti, anche in caso di apporti energetici <2000 kcal/die (4); resta dunque prioritario promuovere l’assunzione di fibra in ogni fascia di età, sia per i suoi effetti a livello intestinale sia perché tipica di alimenti a bassa densità energetica, come frutta e verdura (2). È importante ricordare inoltre che gli alimenti vegetali contengono, in diversa proporzione, sia fibra solubile che insolubile, ed è possibile selezionare, in base alle proprie esigenze, i prodotti più adatti (3).
- Zhang, M., Juraschek, S. P., Appel, L. J., Pasricha, P. J., Miller III, E. R., & Mueller, N. T. (2020). Effects of High-Fiber Diets and Macronutrient Substitution on Bloating: Findings From the OmniHeart Trial. Clinical and Translational Gastroenterology.
- Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (2019). Dossier Scientifico delle Linee Guida per una sana alimentazione (Edizione 2018).
- Cornelli, Umberto. (2016). Dietologia. Piccin.
- SINU. (2014). Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana–IV Revisione. Società Italiana di Nutrizione Umana.