Le mandorle, e la frutta secca in generale, occupano un posto di rilievo nella Dieta Mediterranea, che rappresenta non solo un fondamento delle tradizioni culturali e alimentari italiane, ma anche uno stile dietetico che privilegia gli alimenti vegetali e i grassi salutari. Gli effetti benefici di tale dieta sono ampiamente documentati, specialmente nel contesto della prevenzione delle malattie cardiovascolari, della promozione della longevità e di un invecchiamento sano. Le mandorle, con il loro ricco profilo nutrizionale che include proteine vegetali, grassi insaturi, fibre, magnesio, calcio e vitamine, sono tra gli alimenti più studiati a livello globale per i loro effetti salutari.
La ricerca scientifica ha esplorato in profondità l’impatto delle mandorle sulla salute cardiovascolare, sulla gestione del peso, sulla sensazione di sazietà, ed il controllo del diabete, oltre ai benefici per la pelle e la salute intestinale. Tuttavia, recenti ricerche finanziate dall’Almond Board of California hanno evidenziato come il consumo regolare di mandorle possa attenuare l’indolenzimento muscolare e migliorare le prestazioni fisiche, come dimostrato da un test di salto verticale seguito a un’esercitazione intensa. In uno studio condotto da David C. Nieman e il suo team presso l’Appalachian State University, si è osservato che adulti in leggero sovrappeso e non abituati all’attività fisica hanno mostrato una riduzione significativa dell’indolenzimento muscolare e un miglioramento delle prestazioni dopo l’assunzione quotidiana di 57g di mandorle per otto settimane.
Questi risultati si aggiungono a quelli di studi precedenti che avevano già dimostrato i benefici delle mandorle nella riduzione della fatica muscolare e nell’aumento della forza. Inoltre, l’ultimo studio di Nieman ha esaminato anche gli effetti antinfiammatori delle mandorle, riscontrando una diminuzione dei marcatori di danno muscolare e un miglioramento nel metabolismo dei grassi durante l’esercizio.
Confermando il ruolo delle mandorle come alimento funzionale nell’incremento della tolleranza all’esercizio fisico, questi studi ne suggeriscono l’integrazione non solo come fonte di nutrienti essenziali ma anche come supporto nel recupero post-esercizio.
Bibliografia
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