Di superfood negli ultimi anni se ne è sentito parlare spesso: vengono descritti come alimenti miracolosi in grado di curare malattie, rallentare l’invecchiamento e far dimagrire più velocemente. Ma su cosa si basano queste affermazioni?
A differenza di altre categorie di alimenti presenti sul mercato, come ad esempio i “biologici” o quelli “equo solidali” che sono definiti così in base a prescrizioni normative, il concetto di “superfood” non è attualmente regolamentato e viene ricondotto più che altro alla sfera del marketing. La definizione generica che viene data ai superfood è di “alimenti che presentano alti livelli di sostanze nutritive o fitochimiche bioattive che possono avere benefici sulla salute” (1).
Tra le proprietà che più spesso vengono attribuite a questi alimenti emergono soprattutto gli effetti “anti-aging” e protettivi contro la sindrome metabolica, situazione in cui concorrono glicemia, colesterolemia e pressione alta che aumentano il rischio di diabete di tipo 2 e delle malattie cardiovascolari. Tuttavia, questo “potere protettivo” nella maggior parte dei casi non è supportato da evidenze scientifiche forti o risultati significativi (2). L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), a tal proposito, di recente ha vietato l’utilizzo della parola superfood nei casi in cui i produttori non siano in grado di fornire tangibili evidenze scientifiche sulle effettive qualità del prodotto definito tale (1).
In ogni caso molti degli alimenti che oggi hanno questa nomea (come, ad esempio, bacche di acai, frutti rossi, bacche di goji, avocado, aglio, semi di chia, lino e canapa, maca e spirulina) sono effettivamente ricchi di composti bioattivi e micronutrienti ma, effettuando un semplice confronto, ci si accorge di come i superfood non abbiano caratteristiche superiori rispetto a molti degli alimenti che siamo soliti consumare nella vita di tutti i giorni.
L’avocado, ad esempio, è un “superfood” originario del Sud-America che negli ultimi anni ha rivestito il ruolo di “healthy food” sul web e non solo. È fonte di fibra, potassio e vitamina C (100 grammi di prodotto fresco presentano 450 mg di potassio, 3,3 g di fibra e 18 mg di vitamina C) ed è particolarmente ricco in acidi grassi monoinsaturi (MUFA = 83,36%) e polinsaturi (PUFA = 6,59%).
Senza sposarsi geograficamente lontano, tuttavia, esistono altrettanti alimenti in grado di apportare i micronutrienti che fornisce questo frutto, se non di più, come può essere il pistacchio.
Quest’ultimo, originario del bacino Mediterraneo, su 100 g di prodotto è ricco di potassio (972 mg), ferro (7,3 mg), fosforo (500 mg), magnesio (158 mg), rame (0,75 mg) e tiamina (0,67 mg) e presenta un notevole quantitativo di MUFA (69,16%) e PUFA (20,21 %) (3).
Questo è solo un esempio ma sono tanti gli alimenti ai quali viene attribuito il nome di superfood senza effettivamente avere nulla in più rispetto ad altri alimenti: il cavolo Kale, che rispetto al resto delle brassicacee/crucifere non presente proprietà nettamente superiori; i mirtilli ricchi di antiossidanti che tuttavia presentano flavonoidi al pari degli altri frutti con simile pigmentazione, e, ancora, le bacche di goji ricche di licopeni i quali possono essere ritrovati tranquillamente anche nell’ormai naturalizzato pomodoro (2).
Insomma, i superfood, per quanto siano alimenti nutrizionalmente validi, non hanno nulla da invidiare agli alimenti più canonici (se non l’essere esotici e ancora poco conosciuti) ma soprattutto non hanno proprietà magiche in grado di risolvere i problemi. Questo purtroppo non lo può fare nessun alimento poiché non è il singolo alimento a fare la differenza ma il regime alimentare che si sceglie di adottare.
Seguire un regime alimentare sano e variato, come la dieta mediterranea, può effettivamente concorrere al mantenimento di un buono stato di salute, diversamente dal ricorrere all’assunzione di singoli alimenti dalle millantate proprietà.
1. Liu, H., Meng-Lewis, Y., Ibrahim, F., & Zhu, X. (2021). Superfoods, super healthy: Myth or reality? Examining consumers’ repurchase and WOM intention regarding superfoods: A theory of consumption values perspective. Journal of Business Research, 137, 69-88.
2. Dennett, C. (2020, May). What Makes a Food “Super?” Are so-called “superfoods” a marketing gimmick, or a key ingredient for health? Environmental Nutrition, 43(5),7.
3. CREA. Tabelle di composizione degli Alimenti.