Tra i miti sul cancro più persistenti nell’immaginario comune, vi è quello secondo cui una dieta alcalina possa influenzare la formazione di un cancro o addirittura curarne uno già esistente (1).
In cosa consiste la dieta alcalina? Tale modello dietetico si basa sul consumo di alimenti basici o alcalini, cioè con valori di pH superiori a 7, utili, secondo i sostenitori di questa dieta, a favorire un ambiente alcalino contrastando la crescita delle cellule tumorali (che da studi in vitro sembrerebbero svilupparsi meglio in ambienti acidi) (2). A questo scopo, la dieta alcalina privilegia il consumo di alimenti basici come alcune tipologie di verdure crude e di frutta, mentre limita le fonti proteiche (2).
Ma ottenere un ambiente alcalino è realmente possibile a livello fisiologico? In realtà, a prescindere dall’acidità o dall’alcalinità di ciò che consumiamo, i succhi gastrici deputati alla digestione, mediante il loro pH fortemente acido (compreso tra 1 e 2), sono in grado di acidificare o rendere neutro qualsiasi alimento (3). Oltretutto, se anche esistesse un alimento capace di mantenere la sua alcalinità dopo aver attraversato lo stomaco e alterare quindi il pH del sangue e dei tessuti, l’organismo metterebbe in atto una serie di meccanismi compensatori per impedire che ciò accada: gli stati di acidosi metabolica e di alcalosi metabolica possono infatti essere letali ed è essenziale che il pH del sangue si mantenga a valori tra 7,3 e 7,5 (4; 5). Per questo motivo esistono meccanismi tampone a livello renale e respiratorio, finemente regolati, il cui ruolo è proprio quello di garantire il mantenimento del pH ematico questo specifico range (4; 5).
Per quanto riguarda il possibile effetto di una dieta alcalina sullo sviluppo di cancro, la più completa revisione della letteratura scientifica disponibile, del 2016, non ha riscontrato alcuna evidenza significativa (2). Tuttavia lo stesso studio ammette anche l’esistenza di una correlazione statistica che, se non adeguatamente interpretata, potrebbe trarre in inganno: tra gli alimenti considerati alcalini ci sono anche frutta e verdura, il cui consumo resta fondamentale per la protezione da patologie cronico-degenerative, questo però per via delle loro caratteristiche nutrizionali e non a causa dei loro effetti sul pH fisiologico (1). È infatti il prestigioso World Cancer Research Fund (WCRF) a consigliare una dieta ricca di cereali integrali, verdura, frutta e legumi all’interno di un decalogo di indicazioni che, se seguite, possono ridurre il rischio di sviluppare cancro (6).
1. Childs, O. (2014). Dont believe the hype-10 persistent cancer myths debunked. Cancer Research, UK. [Cited 2020 Jan 22].
2. Fenton, T. R., & Huang, T. (2016). Systematic review of the association between dietary acid load, alkaline water and cancer. BMJ open, 6(6), e010438.
3. Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (2016). La dieta alcalina può combattere il cancro?
4. Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (2019). Dossier Scientifico delle Linee Guida per una sana alimentazione (Edizione 2018).
5. Stanfield, C., & Alloatti, G. (2017). Fisiologia. Napoli: Edises.
6. World Cancer Research Fund/American Institute for Cancer Research. (2018). Diet, nutrition, physical activity and cancer: a global perspective. Continuous Update Project Expert Report.