La nutrizione è la chiave per reagire alla pandemia?

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Il cibo salutare di buona qualità è la nostra prima linea di difesa contro le malattie, inclusa la difesa immunitaria contro gli organismi patogeni”. Inizia così un editoriale su BMJ della Professoressa Bryndis Eva Birgisdottir, docente di scienze alimentari e nutrizione presso l’Università dell’Islanda, che tratta dell’importanza della nutrizione durante la pandemia, oggi e nel futuro.

Si sa che ogni pasto porta migliaia di sostanze diverse nel corpo, ciascuna con una sua funzione: se, però, per macro e micronutrienti sono stati definiti delle assunzioni di riferimento, il tema delle sostanze bioattive, come polifenoli e carotenoidi, è ancora un’area grigia, che sarà necessario esplorare in futuro per sfruttare al meglio il potenziale di queste sostanze.

Ad oggi, una dieta ricca di verdura, frutta, cereali, legumi, semi e frutta secca è riconosciuta come il giusto approccio per preservare uno stato di salute ottimale, come anche sottolineato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Sicuramente questo tipo di dieta fornisce mediamente un’adeguata quantità di tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno, importanti anche per il sistema immunitario. Tuttavia, sottolinea l’autrice, non esiste una persona ‘media’ e con ogni probabilità, in futuro si andrà sempre più verso la cosiddetta “nutrizione di precisione”, ovvero la personalizzazione massima delle indicazioni nutrizionali sulle esigenze del singolo individuo.

Le linee guida nutrizionali sono il più efficace punto di partenza per promuovere la salute pubblica, ma oggi sono poco seguite, come testimonia il fatto che oltre il 44% della popolazione mondiale soffre ancora di malnutrizione, fattore di rischio per molte malattie e la loro gravità, come nel caso del COVID-19. La situazione in cui ci troviamo è anche il risultato di una scarsa educazione alimentare in tutto il sistema scolastico, il che, afferma Birgisdottir, è poco comprensibile, data l’importanza che diamo oggi al cibo.

In generale, ogni Paese dovrebbe dotarsi di una strategia volta a garantire il buono stato nutrizionale dei suoi individui, importante per aumentare la resilienza contro le malattie trasmissibili e per contribuire alla prevenzione e alla cura di quelle non trasmissibili. Per questo, all’indomani del COVID-19, con una crisi alimentare globale all’orizzonte, sarebbe necessario finanziare fin da subito azioni per rinnovare i sistemi alimentari, verso un obiettivo di sostenibilità. Solo così la nutrizione potrà essere una delle chiavi per la resilienza pandemica globale, sia per quella attuale che per quelle future.

Birgisdottir, B. E. (2020). Nutrition is key to global pandemic resilience.

2 COMMENTI

  1. Buongiorno leggendo l’articolo che mi è stato girato da mia figlia, dottoressa Elisa Pelati laureata nella facoltà di medicina di Ancona, mi è sembrato di leggere parole che mi sento dire da lei tutti i giorni. E sono molto felice che molti dottori spiegano l’importanza dell’alimentazione pensando ad una educazione scolastica, perché dovrebbe iniziare dalla scuola in primis per abituare le nuove generazioni all’importanza di una sana alimentazione, evitando così tante malattie

    • Nelle scuole italiane da anni si realizzano corsi di educazione alimentare rivolti in particolare modo ai bambini e indirettamente ai loro genitori. probabilmente i risultati poco rassicuranti in termini di efficacia sono da attribuire ad altri fattori che potrebbero potenziare gli effetti…

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