Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il consumo di latte intero durante la crescita è associato ad una minore probabilità di sovrappeso e obesità rispetto a quello di latte parzialmente scremato: è quanto emerge da una metanalisi pubblicata nel 2019 sull’American Journal of Clinical Nutrition da un gruppo di ricerca del St. Michael’s Hospital di Toronto (1).
Latte e adiposità: lo studio del 2019
Sono diverse le società scientifiche che, come misura contro l’obesità infantile, incentivano il consumo di latte a ridotto contenuto di grassi: l’American Academy of Pediatrics e la Canadian Pediatric Society, ad esempio, consigliano il latte intero solo fino ai 2 anni di età.
Con l’obiettivo di indagare l’effetto delle diverse tipologie di latte sull’adiposità, i ricercatori hanno esaminato 28 studi, di cui 20 cross-sectional e 8 prospettici, che hanno coinvolto complessivamente oltre 21.000 bambini e ragazzi di età compresa tra 1 e 18 anni (1).
Ben 18 degli studi selezionati hanno identificato un’associazione tra il consumo di latte intero e la minor adiposità dei soggetti. In particolare, la metanalisi ha rilevato che i consumatori di latte intero (3,25% di grassi) avevano un rischio di sovrappeso e obesità significativamente inferiore rispetto a quelli di latte con meno grassi (0,1-2 % di grassi), fino al 40% in meno (1).
Questi risultati potrebbero essere parzialmente spiegati dal maggior senso di sazietà conferito dal latte intero, determinante nel ridurre l’introito calorico dei pasti successivi e utile anche a ridurre il consumo di bevande zuccherine; tuttavia, meriterebbero di essere approfonditi in studi ulteriori essendo relativi unicamente a studi osservazionali eterogenei tra loro (1).
La situazione in Italia
Le Linee Guida per una Sana Alimentazione raccomandano il consumo di latte vaccino intero fino a 6 anni, in particolare 150 ml fino a 2 anni e 200 ml da 2 a 6 anni, mentre per gli anni successivi non è presente questa specifica (2). Eppure, nonostante non ci sia alcun dubbio sull’importanza di tale alimento sulla salute ossea e dentale e come fonte di energia e micronutrienti, in Italia l’assunzione di latte da parte dei bambini – sia esso intero o scremato – continua ad essere scarsa (2,3).
Consigli per la popolazione generale
Latte e adiposità: cosa dicono gli studi più recenti?
Uno studio del 2022 pubblicato sul the Journal of Nutrition ha stimato le associazioni tra la frequenza di consumo e il contenuto di grassi del latte assunto nella prima infanzia con l’adiposità e il rischio cardiometabolico nella prima adolescenza. I dati sono stati raccolti da una coorte prenatale di quasi 800 bambini.
I genitori hanno riferito la frequenza (volte/giorno) e il contenuto di grassi (più ricco di grassi: latte intero (3,25%) o al 2%; più povero di grassi: latte all’1% o scremato) del latte vaccino consumato nella prima infanzia (media, 3,2 anni) tramite questionari sulla frequenza alimentare. I ricercatori hanno misurato l’adiposità e i marcatori cardiometabolici nella prima adolescenza (media, 13,2 anni).
A seguito delle analisi è stato possibile osservare come nella prima infanzia, l’assunzione media di latte fosse di 2,3 volte al giorno e il 63% dei bambini beveva principalmente latte ad alto contenuto di grassi. Il BMI z-score della prima infanzia era inversamente associato al contenuto di grassi del latte consumato nella prima infanzia.
Dopo l’aggiustamento per i fattori di base dei genitori e dei bambini, l‘assunzione nella prima infanzia di latte a più alto contenuto di grassi rispetto a quello a più basso contenuto di grassi è stata associata a una minore adiposità. Il consumo nella prima infanzia di latte ad alto contenuto di grassi (rispetto a quello a basso contenuto di grassi) non è stato associato a esiti cardiometabolici avversi.
La frequenza del consumo di latte vaccino nella prima infanzia non era associata all’adiposità o al rischio cardiometabolico nella prima adolescenza. Lo studio, anche in questo caso, ha concluso che il consumo di latte vaccino ad alto contenuto di grassi nella prima infanzia non è associato a un aumento dell’adiposità (o a esiti cardiometabolici avversi nel decennio successivo), supportando così gli studi precedenti (4).
1.Vanderhout, S. M., Aglipay, M., Torabi, N., Jüni, P., da Costa, B. R., Birken, C. S., … & Maguire, J. L. (2019). Whole milk compared with reduced-fat milk and childhood overweight: a systematic review and meta-analysis. The American Journal of Clinical Nutrition.
2.CREA. (2018). Dossier Scientifico delle Linee Guida per una sana alimentazione.
3.Agostoni, C., & Turck, D. (2011). Is cow’s milk harmful to a child’s health?. Journal of pediatric gastroenterology and nutrition, 53(6), 594-600.
4.McGovern, C., Rifas-Shiman, S. L., Switkowski, K. M., Woo Baidal, J. A., Lightdale, J. R., Hivert, M. F., … & Aris, I. M. (2022). Association of cow’s milk intake in early childhood with adiposity and cardiometabolic risk in early adolescence. The American Journal of Clinical Nutrition.