La malnutrizione per difetto è una problematica che riguarda il 3-4% degli anziani “freeliving” e fino al 70% degli anziani nelle strutture di lungodegenza e RSA. Tra le conseguenze evidenti di questa condizione, caratterizzata da una riduzione nell’assorbimento e/o nell’assunzione dei nutrienti vi sono il cambiamento della composizione corporea con diminuzione della massa magra e della massa cellullare (BCM), la perdita di massa muscolare, la perdita di peso e la riduzione delle funzioni fisico-cognitive.
A fronte di queste problematiche, il Tavolo tecnico per migliorare la salute dell’anziano per gli aspetti nutrizionali del Ministero della Salute ha elaborato e da qualche mese pubblicato un documento che evidenzia le criticità presenti e le possibili soluzioni per ridurre il fenomeno a livello nazionale. Nel documento vengono toccate senza focus anche la questione della malnutrizione per eccesso, della carenza in micronutrienti e del triple burden of malnutrition (che vede la coesistenza di malnutrizione per eccesso, per difetto e carenza di micronutrienti nello stesso individuo o nello stesso gruppo di individui). In particolare, vengono scandite chiaramente le aree prioritarie di intervento per poter migliorare la condizione degli anziani dal punto di vista nutrizionale.
In primo luogo, viene evidenziata l’assenza di un programma di sorveglianza attento al fenomeno della malnutrizione per gli over 65 e l’importanza di avviarne uno in grado di identificare (tramite Mini Nutritional Assessment o MNA) lo stato nutrizionale dei soggetti.
Particolarmente interessante è notare come, tra le criticità maggiori, vi sia una scarsa considerazione degli aspetti nutrizionali sia in termini di formazione degli operatori sanitari, sia nella valutazione multidimensionale dei pazienti, per i quali non è prevista una scheda nutrizionale nella cartella clinica.
Il processo di gestione nutrizionale invece dovrebbe far parte della valutazione multidimensionale dell’anziano e i professionisti della salute coinvolti dovrebbero essere maggiormente preparati circa il tema della nutrizione, magari ampliando l’offerta formativa dei corsi di laurea sanitari e delle scuole di specializzazione in area medico-chirurgica e post-universitaria.
Altro tema toccato è quello della ristorazione collettiva e della valutazione degli aspetti nutrizionali nelle strutture assistenziali. Gli obiettivi che si pone sulla carta la ristorazione collettiva (tra cui igiene, aspetti nutrizionali, questioni organizzative, qualità etc..) passano spesso in secondo piano e non risultano parte integrante del “core business” aziendale/pubblico istituzionale. Per tal ragione è stato ipotizzato un aumento della considerazione per questo servizio, che dovrebbe diventare momento educativo in grado di garantire non solo food safety quanto food security. Per la valutazione degli aspetti nutrizionali, infine, poichè la gestione risulta non omogenea tra le diverse regioni, sarebbe auspicabile formulare proposte legislative appropriate ed omogenee a livello nazionale.
Inoltre, dovrebbe essere assicurata la presenza di un numero proporzionato di strutture assistenziali e unità operative di dietetica e nutrizione clinica (territorio e strutture ospedaliere), a cui devono essere fornite risorse adeguate come personale, spazi e attrezzature.
La nutrizione è uno degli aspetti più importanti per il mantenimento della salute dell’anziano e spesso, con l’avanzamento dell’età, si assiste a cambiamenti fisiologici, psicologici, sociali ed economici che possono esporre ad un’inadeguata alimentazione che concorre ad aggravare il quadro clinico. Per garantire un buono stato di salute a tutta la popolazione, è importante iniziare a considerare l’applicazione delle soluzioni proposte in modo sempre più concreto.
- Ministero della Salute. (2021). Miglioramento della salute dell’anziano per gli aspetti nutrizionali (con particolare riguardo alla malnutrizione per difetto). DIREZIONE GENERALE PER L’IGIENE LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E LA NUTRIZIONE UFFICIO 5. Luglio 2020.