Una particolare specie di batteri, i Clostridia, potrebbe proteggere dall’obesità, mentre la crescita dei Desulfovibrio potrebbe avere esattamente l’effetto opposto. È quanto è emerso da uno studio recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Science e realizzato su topi germ-free (ovvero completamente privi al loro interno di qualunque microrganismo). Ad essere coinvolto è anche il sistema immunitario, il quale ha un ruolo chiave nel mantenere l’equilibrio tra le diverse specie presenti nel microbiota intestinale: è stato infatti osservato che la riduzione della risposta dei linfociti T comporta una ridotta colonizzazione e funzionalità dei Clostridia e allo stesso tempo la crescita della specie Desulfovibrio, con conseguente sviluppo di disordini metabolici. Le due specie regolano infatti in modo opposto l’espressione del gene CD36 coinvolto nell’assorbimento dei grassi: mentre la colonizzazione con Clostridia riduce i livelli di CD36 e quindi l’assorbimento dei grassi nei topi, la colonizzazione con Desulfovibrio aumenta l’espressione di questo gene. Questo studio e i futuri approfondimenti che ne deriveranno sull’uomo potrebbero aprire le porte a interventi terapeutici per trattare l’obesità e relativi disordini del metabolismo.
Petersen, C., Bell, R., Klag, K. A., Lee, S. H., Soto, R., Ghazaryan, A., … & O’Connell, R. M. (2019). T cell–mediated regulation of the microbiota protects against obesity. Science, 365(6451), eaat9351.