Come ormai noto, l’obesità è un problema globale che porta con sé diverse complicazioni tra cui, ad esempio, la riduzione della fertilità (1). A tal proposito, secondo uno studio proposto dai ricercatori del Penn State College of Medicine e recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Plos Medicine, sembra che le donne obese e con problemi di fertilità, a seguito di una perdita di peso prima di iniziare il trattamento per l’infertilità, non abbiano maggiori probabilità di avere un bambino sano rispetto alle donne che perdono meno peso (2).
Lo studio
In questo studio randomizzato, sono state reclutate da 9 centri sanitari americani, un totale di 379 donne obese (BMI 30 kg/m2) con problemi di fertilità. Le partecipanti, dunque, sono state assegnate in modo casuale in un rapporto 1:1 a 2 gruppi: il primo caratterizzato da una modifica per 4 mesi nello stile di vita preconcezionale esclusivamente in termini di attività fisica; il secondo gruppo (intensivo), per lo stesso periodo di tempo, è stato sottoposto non solo ad esercizio fisico ma anche ad un programma dietetico caratterizzato da trattamento farmacologico (inibitore della lipasi gastrica) e alimentazione specifica per ottenere una perdita di peso. Questo programma, nel dettaglio, era caratterizzato da una consulenza nutrizionale con alimentazione tramite prodotti sostitutivi del pasto (3 al giorno) così da promuovere sia il controllo delle porzioni che la restrizione energetica per raggiungere un obiettivo di perdita di peso pari al 7%. Oltre a ciò, le partecipanti sono state istruite a consumare 2 porzioni di frutta, 3 porzioni di verdura e 2 porzioni di latticini a basso contenuto di grassi al giorno. La dieta forniva circa 1.100 kcal/giorno di cui 30% delle calorie da proteine, 45% delle calorie da carboidrati e 25% delle calorie da grassi. Altre 100 calorie potevano essere consumate a piacere (per un totale di 1.200 kcal/die). Entrambi i gruppi, in seguito, sono stati sottoposti ad un trattamento standardizzato per l’infertilità, consistente in 3 cicli di stimolazione ovarica e/o inseminazione intrauterina con successivo monitoraggio delle gravidanze risultanti. L’esito primario di valutazione era un parto con esito positivo e neonato sano.
I risultati dello studio
Una volta concluso il programma, le donne del gruppo intensivo, in media, avevano raggiunto l’obiettivo di perdita del 7% del loro peso corporeo, tuttavia, dopo i 3 cicli di trattamento standard per l’infertilità, i loro esiti non differivano significativamente rispetto a quelli del gruppo di esclusiva attività fisica. In particolare, analizzando i risultati, è emersa un’incidenza dei nati vivi addirittura confrontabile a quella del gruppo sottoposto ad esclusiva attività fisica (12,2% nel gruppo intensivo contro 15,2% nell’altro).
Nonostante sembri che, in termini di fertilità, l’adozione di un regime dietetico restrittivo in caso di obesità non sia necessario rispetto alla singola attività fisica, dallo studio è emerso invece quanto la riduzione di peso abbia vantaggi dal punto di vista della salute metabolica.
L’intensivo, come anticipato, ha avuto sia una significativa perdita di peso rispetto all’altro gruppo (5,4% contro 3,2%), sia un reale miglioramento nella salute metabolica con marcata diminuzione dell’incidenza della sindrome metabolica (dal basale a 4 mesi: nel gruppo di sola attività fisica dal 53,6% a 49,4%, nell’intensivo da 52,8% a 32,2%).
1. Broughton, D. E.,
& Moley, K. H. (2017). Obesity
and female infertility: potential mediators of obesity’s impact. Fertility
and sterility, 107(4), 840-847.
2. Legro, R. S., Hansen, K. R., Diamond, M. P., Steiner, A. Z., Coutifaris, C.,
Cedars, M. I., … & Reproductive Medicine Network. (2022). Effects
of preconception lifestyle intervention in infertile women with obesity: The
FIT-PLESE randomized controlled trial. PLoS medicine, 19(1),
e1003883.