Il poke è il piatto più alla moda del momento: bello, colorato, originario delle Hawaii, con ingredienti freschi e personalizzabile in base ai propri gusti. Ma come si presenta dal punto di vista nutrizionale?
Nella loro versione originale, le poke bowl contengono pesce crudo marinato, cereali (spesso riso) e diversi ingredienti aggiuntivi: dalla verdura, alla frutta fresca o secca, fino ai semi oleosi. Questa compresenza di carboidrati, proteine, grassi e micronutrienti fa del poke una valida alternativa al classico piatto unico, a patto di consumare per ciascun ingrediente quantità in linea con le porzioni di riferimento e di prestare attenzione alla combinazione dei diversi ingredienti, non eccedendo con l’aggiunta di fonti proteiche. Da evitare quindi l’associazione di più secondi, come salmone e edamame, tanto diffusa tra i poke più famosi tra i social.
Come dovrebbe essere il poke ideale?
Ormai con la diffusione delle pokerie, la possibilità di scelta tra i diversi ingredienti è massima. Se possibile, sarebbe preferibile prediligere cereali integrali e pesce ricco di acidi grassi omega-3, come il salmone e il tonno, abbondando poi con la verdura e aggiungendo a piacimento anche una fonte di acidi grassi insaturi come la frutta secca, i semi oleosi o l’avocado.
Questo contenuto è riservato a Biologi, Dietisti e Medici regolarmente iscritti agli albi professionali. Accedi o registrati per procedere con la navigazione.