L’orientamento attuale dell’industria alimentare è quello di categorizzare alimenti e ingredienti in positivi e negativi, assecondando le esigenze del consumatore ma al contempo orientandolo verso una “caccia all’esclusione”. Il mercato dei “free from” registra picchi mai visti prima. Questo approccio finalizzato a “cercare il colpevole” viene messo in discussione da un interessante studio pubblicato su The American Journal of Clinical Nutrition. Seppure lo studio sia limitato ai prodotti lattiero-caseari, ciò che emerge chiaramente è che l’effetto sulla salute degli alimenti non dovrebbe essere giudicato basandosi sui singoli ingredienti o nutrienti bensì considerando il prodotto nella sua totalità: le interazioni tra i nutrienti, la matrice alimentare, i composti bioattivi e il metodo di preparazione sarebbero fattori altrettanto fondamentali nel determinare il risultato finale sulla salute. Questo risultato, seppur embrionale, fa presagire la necessità di un cambio di mentalità e di approccio per identificare veramente quali sono le scelte importanti per favorire la salute.
Thorning, T. K., Bertram, H. C., Bonjour, J. P., De Groot, L., Dupont, D., Feeney, E., … & Michalski, M. C. (2017). Whole dairy matrix or single nutrients in assessment of health effects: current evidence and knowledge gaps. The American Journal of Clinical Nutrition, 105(5), 1033-1045.