Uno studio pubblicato sull’International Journal of Biological Macromolecules ha scoperto che la somministrazione farmacologica di quercetina, un composto presente in alimenti come capperi, cipolle rosse e radicchio, potrebbe contrastare il coronavirus, inibendo una delle proteine fondamentali per la replicazione del virus.
L’emergenza sanitaria globale ha spinto la comunità scientifica alla ricerca di trattamenti preventivi e terapeutici contro il COVID-19. Uno dei bersagli farmacologici attualmente studiati per lo sviluppo di farmaci contro il virus è la 3CLpro, una proteina essenziale nel ciclo di replicazione virale.
Nel nuovo studio, condotto da un gruppo di ricercatori di Zaragoza, Madrid e dall’Istituto di nanotecnologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, gli autori, con uno screening molecolare in vitro, hanno analizzato una piccola libreria chimica di circa 150 composti.
Per valutare la potenza in vitro dei composti selezionati attraverso lo screening sono state stimate le loro costanti di inibizione, applicando un apposito protocollo. La quercetina è stata identificata come possibile inibitore di SARS-CoV-2, essendo il composto più attivo in grado di interagire proprio con 3CLpro, legandosi al suo sito attivo e funzionando come un inibitore.
È bene sottolineare che questo studio rappresenta solo un punto di partenza in una sperimentazione molto più lunga e che non si parla di quercetina assunta tramite l’alimentazione ma come farmaco. A nulla servirà fare abbuffate di capperi e cipolle rosse, ma nuovi e approfonditi studi dovranno essere condotti, in particolare sull’uomo per capirne a fondo gli effetti.
Abian, O., Ortega-Alarcon, D., Jimenez-Alesanco, A., Ceballos-Laita, L., Vega, S., Reyburn, H. T., … & Velazquez-Campoy, A. (2020). Structural stability of SARS-CoV-2 3CLpro and identification of quercetin as an inhibitor by experimental screening. International Journal of Biological Macromolecules.