Ancora una volta non si smentisce il valore della dieta Mediterranea: seguirla proteggerebbe dalla formazione di calcoli renali, secondo un recente studio pubblicato su American Journal of Clinical Nutrition.
Sebbene il ruolo della dieta nella formazione dei calcoli renali fosse già riconosciuto, erano limitate le evidenze sul ruolo di specifici modelli dietetici nella formazione dei calcoli. Questo studio prospettico ha mostrato un’associazione tra aderenza alla dieta Mediterranea e il rischio di calcoli renali. Altri studi erano stati condotti in precedenza, ma questo è il primo ad avere valutato l’aderenza alla dieta con il punteggio aMED.
I dati sono stati ricavati da 3 diverse coorti – Health Professionals Follow-up Study (n = 42.902 uomini), Nurses’ Health Study I (n = 59.994 donne) e Nurses’ Health Study II (n = 90.631 donne) – per un totale di 193.527 soggetti, nelle quali le abitudini alimentari sono state monitorate ogni 4 anni, per oltre 30 anni, attraverso un Food Frequency Questionnaire (FFQ). L’aderenza alla dieta Mediterranea è stata valutata calcolando il punteggio aMED (“alternate Mediterranean diet”) e suddividendo in base a questo la popolazione in 9 categorie. In un sottogruppo di 6.077 partecipanti sono stati analizzati anche i campioni urinari. Durante il follow-up, sono stati diagnosticati 6.576 casi di nuovi calcoli renali.
In tutte e 3 le coorti, la maggiore aderenza alla dieta Mediterranea è risultata associata significativamente ad un ridotto rischio di sviluppo di calcoli, anche dopo aggiustamento per potenziali fattori confondenti. In particolare, nel gruppo con il punteggio aMED più alto (8 o 9), il rischio di sviluppare calcoli renali rispetto al gruppo con punteggio più basso (0) si riduceva tra il 13% e il 41%, per una riduzione del rischio complessiva del 28%.
Dall’analisi dei campioni urinari, la maggior adesione alla dieta Mediterranea è risultata associata a elevati livelli di ossalati, citrato, magnesio, fosfato, acido urico, potassio e volume urinario e pH e ad una minore escrezione di sodio.
Dei vari gruppi alimentari, elevati consumi di cereali integrati e frutta, così come moderati consumi di alcol, sono risultati associati a un ridotto rischio di formazione dei calcoli. In studi precedenti, un consumo elevato di frutta era già stato descritto come protettivo probabilmente per via dell’aumento del pH urinario, del citrato e del volume urinario. I cereali potrebbero invece esplicare un’azione positiva in questo senso grazie alla presenza di fitati, inibitori della cristallizzazione dell’ossalato di calcio.
Rodriguez, A., Curhan, G. C., Gambaro, G., Taylor, E. N., & Ferraro, P. M. (2020). Mediterranean diet adherence and risk of incident kidney stones. The American Journal of Clinical Nutrition.