Il basso costo degli alimenti ad elevata densità calorica è un fattore di rischio per lo sviluppo di obesità nei Paesi ad alto e medio reddito mentre l’elevato costo di alimenti “healthy” nei Paesi in via di sviluppo è associato con lo stunting dei bambini, ovvero l’arresto della crescita. Questi risultati sono il frutto di una recente analisi sulla relazione tra prezzo degli alimenti e stato nutrizionale, pubblicata su The Journal of Nutrition. Per la realizzazione di questo studio i prezzi di 657 alimenti standard sono stati convertiti in “prezzo calorico” e i prodotti sono stati classificati in 21 gruppi alimentari. È stato quindi calcolato il “prezzo calorico relativo”, ovvero il rapporto tra i 3 prodotti più economici di ciascun gruppo alimentare, in relazione al costo ponderato di un paniere di alimenti amidacei. Dall’analisi è emerso che mentre la gran parte degli alimenti ricchi in zuccheri e grassi era relativamente economica nei Paesi ad alto reddito, nei Paesi a basso reddito gli alimenti più salutari, soprattutto quelli di origine animale e i cereali fortificati per i bambini, erano generalmente costosi e il loro prezzo elevato si associava positivamente con l’arresto della crescita. Nello specifico, l’aumento di una deviazione standard del prezzo del latte si associava ad un aumento del 2,8% della prevalenza di stunting mentre l’aumento del prezzo delle bevande analcoliche si associava ad una riduzione della prevalenza di sovrappeso del 3,6%.
Headey, D. D., & Alderman, H. H. (2019). The Relative Caloric Prices of Healthy and Unhealthy Foods Differ Systematically across Income Levels and Continents. The Journal of nutrition.