Sviluppare un sistema alimentare globale senza pensare alle questioni socio-ambientali non è più una strada percorribile. Questo approccio multicriteriale è stato alla base dell’UN Food System Summit: il primo Vertice per discutere del futuro dei sistemi alimentari tenutosi il 23 settembre 2021 a New York, che ha visto l’esposizione degli impegni presi dai leader mondiali di diversi Paesi dopo 18 mesi di dialoghi che hanno coinvolto oltre 10.000 persone tra imprese, comunità e società civile.
Dopo i ringraziamenti e la contestualizzazione degli eventi pre-Summit da parte di Agnes Kalibata, inviata speciale del segretario generale per il Food System Summit 2021, il primo intervento del presidente del team scientifico del Vertice, il professor Joachim Von Braun, ha ricordato proprio come, attualmente, il mondo sia davanti ad una situazione allarmante: il fenomeno della fame è in crescita a livello mondiale violando così uno dei più vitali diritti umani. Il team scientifico e migliaia di collaboratori, a tal proposito, hanno elaborato una strategia articolata su 4 punti per riuscire a sviluppare dei sistemi sostenibili che limitino questa piaga sociale e ambientale, considerato che quasi un miliardo di tonnellate di alimenti vengono buttate ogni anno nel mondo.
In primo luogo, è stato ricordato come sia necessario riuscire a garantire il corretto nutrimento a tutte le persone, aumentando la sostenibilità del sistema tramite nuove tecnologie e migliorando i mercati alimentari anche attraverso la riduzione di perdite e sprechi lungo tutta la catena alimentare, incluso il consumatore finale. A seguire è stata enfatizzata la necessità di preservare la biodiversità, compromessa anche a causa delle emissioni di gas a effetto serra (GHG) di cui le filiere alimentari sono responsabili (30% del totale). Sono state quindi discusse le strategie da mettere in atto per rendere i sistemi ad “emissioni zero”, così come quelle per aumentare la loro resilienza di fronte a stress e shock.
Il terzo pilastro si rifà alla necessità di maggior uguaglianza ed equità dei mezzi di sussistenza in tutto il globo, con particolare interesse alla parità di genere, alle comunità indigene e alla preservazione dell’agricoltura di piccola scala e dell’agroecologia. Infine, per sostenere questi obiettivi comuni, è necessario sviluppare un sistema che supporti finanziariamente la loro attuazione con impegno da parte di tutti i Paesi.
In tutti gli interventi è tornata come costante la necessità di garantire l’adesione a modelli dietetici sostenibili. In particolare, il presidente della Repubblica del Ghana ha riconosciuto come prioritario l’accesso ad una dieta sicura, nutriente ed accessibile come chiave centrale per garantire la salute e il benessere della popolazione; il presidente dell’Irlanda ha dichiarato con orgoglio l’adesione all’agenda “Re-Setting Wasting” , parte della coalizione Fame Zero del Summit; il primo ministro della Repubblica delle Fiji ha sottolineato l’importanza di sostenere con legislazione e politiche ponderate la popolazione al fine di prevenire l’insorgenza delle NCDs, il cui sviluppo è associato in primo luogo a regimi alimentari poco salutari; infine, la first lady della Repubblica del Salvador ha ribadito quanto la nutrizione sia un tema centrale per garantire la salute della popolazione fin dalle prime fasi della vita, con riferimento ad un sistema per informare e aiutare le donne ad affrontare la gravidanza e il successivo allattamento tramite un sistema di educazione alimentare offerto dagli operatori sanitari.